L’ARTE DEL PRENDERSI CURA

    l'arte di prendersi cura

     

    A  volte, presi dalla frenesia di trovare una risoluzione ai problemi che ci affliggono dimentichiamo che questi meritano la nostra attenzione prima di “togliere il disturbo”. Cerchiamo l’immediata soluzione, la cancellazione del  problema.
    Questo non è prendersi cura!
    Immaginiamo un movimento fra arte di curare e arte di narrare.
    Ci impegniamo nell’arte per amore dell’impegno. Questo fare, fine a se stesso, i greci lo chiamavano poiesis. La psicoterapia è allora una sorta di poesia? È questo il modo migliore per immaginarla?
    La psicoterapia è riuscita ad inventare una narrativa che cura.
     Il romanzo terapeutico si differenzia soltanto per lo stile e per la trama usati dagli scrittori delle diverse scuole, però sappiamo tutti come la storia terapeutica dovrebbe andare a finire: con un prendersi cura nel qui ed ora.
    Un tempo l’arte dello scrivere si prefiggeva un intento terapeutico, oggi può mettere a nudo, ma raramente guarisce.
    È interessante immaginare che la mente sia fondata nella sua stessa attività narrativa ovvero nel suo fare “fantasia”.
    Conoscere la profondità della mente significa conoscere le sue immagini, leggere le immagini, ascoltare le storie con un’attenzione poetica.
    Tutti siamo pazienti dell’immaginazione!!
    La psicoterapia è l’arte che coltiva questa classe della psiche: le sue attività immaginative, quelle che di continuo tornano sulla funzione di curare il nostro amore, il nostro passato, la nostra morte.
    La capacità della psicoterapia di guarire dipende dalla sua capacità di continuare a ri-raccontarsi, in rinnovate letture immaginative delle sue stesse storie.
    Se puoi immaginare allora lo puoi fare!
    La fine del percorso terapeutico consiste nell’aiutare il cliente a fare molte più cose di quelle che credeva di poter fare!

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