Anna De MartinoAnna De MartinoAnna De Martino
    psicologia

    ‘A MEGLIO PAROLA È CHELLA CA NUN SE DICE

     

    La migliore parola è quella che non si dice

     

    Cioè… La migliore parola è quella che non si dice

    Il detto napoletano "A meglio parola è chella ca nun se dice" significa letteralmente "La migliore parola è quella che non si dice".
    Questa espressione riflette un'antica saggezza popolare che valorizza il silenzio e la prudenza nel parlare, suggerendo che talvolta è meglio tacere piuttosto che esprimere un pensiero che potrebbe causare danni o incomprensioni.

    Nel contesto di una seduta di psicoterapia, il detto assume una sfumatura particolare.
    In questo ambito, la comunicazione è uno degli strumenti fondamentali per il progresso del paziente. Tuttavia, l'applicazione del detto può offrire alcune chiavi di lettura interessanti per capire meglio la dinamica del silenzio e della parola durante il percorso terapeutico.

    Il silenzio, in psicoterapia, non è un vuoto da riempire ma uno spazio di riflessione e comprensione.
    I momenti di silenzio possono permettere al paziente di interiorizzare ciò che è stato detto, di elaborare pensieri ed emozioni profonde e di trovare le parole giuste per esprimere ciò che prova.
    In questo senso, il detto "A meglio parola è chella ca nun se dice" può suggerire al paziente di non avere fretta di parlare, di prendersi il tempo necessario per riflettere prima di esprimere i propri pensieri.

    Un altro aspetto importante del detto è la prudenza.
    In una seduta di psicoterapia, è essenziale che il terapeuta e il paziente comunichino con attenzione e rispetto reciproco.
    Le parole possono avere un grande impatto emotivo. Un'espressione inopportuna o mal calibrata potrebbe causare malintesi o riattivare traumi.
    Applicando il detto napoletano, si può sottolineare l'importanza di scegliere con cura le parole, di evitare giudizi affrettati e di considerare l'effetto che le proprie parole possono avere sull'altro.

    Infine, il detto napoletano può essere interpretato come un invito a considerare il valore del non detto.
    Ci sono momenti in terapia in cui ciò che non viene detto è altrettanto importante di ciò che viene espresso.
    Le reticenze, i silenzi e le omissioni possono fornire al terapeuta indizi preziosi sullo stato emotivo del paziente, sulle sue paure e sui suoi desideri nascosti.
    L'attenzione al non detto può quindi arricchire il processo terapeutico, permettendo una comprensione più profonda del paziente.

    Il detto napoletano "A meglio parola è chella ca nun se dice" offre una prospettiva preziosa nell'ambito della psicoterapia.
    Valorizzando il silenzio, la prudenza e l'attenzione al non detto, questo detto può arricchire il dialogo terapeutico, favorendo una comunicazione più riflessiva e consapevole.
    In questo modo, sia il terapeuta che il paziente possono trarre beneficio da una maggiore attenzione alla qualità delle parole e dei silenzi durante il percorso terapeutico.

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