IL SENTIERO DEI DESIDERI
Opuscolo di primo soccorso psicologico
IL SENTIERO DEI DESIDERI
Opuscolo di primo soccorso psicologico
PREFAZIONE
Tra il calore del mio studio e i mille colori,
Tra metafore e desideri, Nascono gli incontri.
Amo incontrare le persone, amo osservare, amo entrare in contatto, amo accompagnarle lungo il sentiero dei desideri.
In una seduta di psicoterapia accade che l’incontro tra due persone genera una relazione unica fatta di intimità senza legame


Tra il calore del mio studio e i mille colori,
Tra metafore e desideri, Nascono gli incontri.
Amo incontrare le persone, amo osservare, amo entrare in contatto, amo accompagnarle lungo il sentiero dei desideri.
In una seduta di psicoterapia accade che l’incontro tra due persone genera una relazione unica fatta di intimità senza legame

Si incontrano due esperti: il paziente o, come amo definirlo io, il cliente e il terapeuta.
Il cliente è esperto della sua vita e nessuno, compreso il terapeuta, conosce più di lui;
il terapeuta è esperto processo.
È proprio da questo incontro che nasce la sintesi, ovvero un qualcosa di nuovo, di diverso.
Mi rendo conto che l’utilizzo delle metafore arriva dritto, donando “il senso” all’altro.
Mi rendo conto di quanto i “vecchi detti” aiutano le persone ad aprire gli occhi su quello che hanno sotto il loro naso.
Mi rendo conto che utilizzo delle frasi in terapia che sono per me la strada principe dell’incontro con la possibilità di trasformare la difficoltà in opportunità.

Credo
nell’incontro che cura,
nella sensazione che modifica,
nella capacità di vedere sé stessi privi di giudizi
Credo
nell’incontro che cura,
nella sensazione che modifica,
nella capacità di vedere sé stessi privi di giudizi

È nata da qui l’idea di racchiudere le frasi che caratterizzano il mio stile di terapia, il mio stile di vita,
in un "taccuino tascabile" in grado di sostenere e donare sorrisi, un po’ come un piccolo opuscolo di primo soccorso psicologico.
Ringrazio Martina per avermi aiutata nella raccolta delle frasi e delle immagini.
Anna
accontentarsi



Chi si accontenta nella vita gode,
Chi si accontenta in amore muore.

Se vuoi una cosa che non hai,
devi fare una cosa che non hai mai fatto.
aspettative



Le aspettative sono il biglietto da visita per l’infelicità.

Se cerchi tra scarafaggi, scarafaggi troverai.
onestà



Onesti con sé stessi, meno con gli altri.

Il lamento è come una sedia a dondolo: ti tiene impegnato ma non ti muove da dove sei.
paraocchi



Se una persona ti dice che sei un cavallo puoi non crederci, ma se un intero gruppo ti dice che sei un cavallo ti conviene andare a comprare una sella.
possibilità



Non hai il potere di “far capire” ma solo di dire.

‘Mend o’ mierc sturiav o’ malat murett.

Dove c’è difficoltà c’è possibilità.
protagonista



Se fai le cose per piacere o accontentare gli altri, avrai solo un pubblico felice ma non sarai il protagonista della tua vita.

Se sei in un tunnel, smetti di correre: per raggiungere l’uscita conviene arredarlo.
amarsi



Quella che vedrai riflessa nello specchio sarà colei che ti accompagnerà per il resto della vita... Conviene trattarla bene!
come



Non puoi salvare il mondo degli altri, puoi salvare solo il tuo.

Il “come” è la parola chiave non il perché .

La prima bracciata che darai non ti porterà alla boa tanto desiderata ma certamente ti toglierà dalla riva.
perché



A volte muoversi troppo vuol dire restare impantanati nelle sabbie mobili.

La vita è come le corde dei marinai: i singoli fili si intrecciano e quelli più corti vengono mantenuti dai più lunghi.

A quale scopo faccio questa determinata cosa? Del perché non me ne faccio nulla.
natura



La natura non sbaglia mai.

Non abbiamo un corpo ma siamo il nostro corpo!
corpo



Il corpo è saggio, in ogni situazione sa perfettamente cosa fare.
Basti pensare alla prima volta che si è fatto l’amore: nessuno ce lo ha insegnato, eppure il corpo sapeva benissimo cosa fare.
empatia



La persona è immersa in un campo che può variare.

L’empatia è possibile solo attraverso il contagio, altrimenti non c’è relazione.
creatività



L’organismo è un’organizzazione complessa aperta che elabora meccanismi interni ed esterni.
Il trascendente trasforma il meccanico in creatività.
mondo



Ciò che conosco non è il mondo in sé ma è il contatto che ho con esso, ovvero l’esperienza che ho del mondo.
occhio



L’occhio che guarda non è un occhio neutro ma intenzionato, quindi seleziona alcuni elementi.

L’individuo nel suo ambiente non può essere privo di IN-TENSIONE, ovvero elastico.
pensiero



La mia intenzione non può dare risposte diverse dalla mia storia.
L’intenzione può essere cosciente e/o incosciente.

L’organismo tende al risparmio: automatizza tutto ciò che è possibile automatizzare.
Esempio: guidare
rischio



Il mondo è IN-DIVENIRE.
Esempio: mentre guido sbuca uno scoiattolo.
Lo scoiattolo rappresenta il “IN-DIVENIRE”.

Per uscire dalla ripetibilità bisogna assumersi il RISCHIO (non so a cosa vado incontro).
Il rischio si poggia sulla fiducia che ho in ME.
seduta: respirare



Terapeuta e Cliente
T: su cosa vuoi lavorare oggi?
C: non so, è indifferente. Scegli tu.
T: dimmi dove vuoi andare, dimmi cosa vuoi e io ti aiuto.
C: vorrei tanto rilassarmi.
T: bene, ti va di iniziare a prendere contatto con il tuo respiro?
C: sì, era questo che intendevo: silenzio e respirare...

Terapeuta e Cliente
T: su cosa vuoi lavorare oggi?
C: non so, è indifferente. Scegli tu.
T: dimmi dove vuoi andare, dimmi cosa vuoi e io ti aiuto.
C: vorrei tanto rilassarmi.
T: bene, ti va di iniziare a prendere contatto con il tuo respiro?
C: sì, era questo che intendevo: silenzio e respirare...
progetto



Il progetto di vita non esiste, si fa. Si attualizza attraverso le scelte.
Non puoi prescindere da chi sei, sei le tue scelte.

Il progetto di vita è costantemente creato, dunque può cambiare.
seduta: rinuncia



Terapeuta e Cliente
T: Cosa scegli di fare parte?
C: Non so scegliere.
T: Cos'è la scelta?
C: È una decisione
T: E se ti dicessi che è una rinuncia?
------------silenzio-------------
T: Sei sorpreso?
C: Sì. Non ho mai visto la scelta in questa ottica. Allora vuol dire che non so rinunciare.
T: È interessante questa visione. Operi rinunce di continuo, ad esempio oggi per essere qui certamente hai rinunciato a guardare la TV in questo momento. Dunque sai rinunciare. A cosa non vuoi rinunciare allora nel tuo lavoro?
C: Al fatto che i colleghi potrebbero vedermi poco disponibile.
T: Dunque per essere sempre disponibile con loro rinunci ad esserlo per te stesso!
C: Sì, è pesante anche perché non mi godo nulla di quello che faccio.
T: Caspita, è un grande prezzo che scegli di pagare per mostrare la tua bontà agli altri. Io sento dispiacere. Tu?
C: Sono incazzato. Sai che faccio? Oggi vado in montagna, voglio arrivare in cima al castello e scattare una foto.
T: Ottima idea. Così facendo a cosa rinunci?
C: A sembrare buono agli occhi dei colleghi finendo il lavoro... Ma sì! Mi piace, oggi voglio aria sul viso.

Terapeuta e Cliente
T: Cosa scegli di fare parte?
C: Non so scegliere.
T: Cos'è la scelta?
C: È una decisione
T: E se ti dicessi che è una rinuncia?
------------silenzio-------------
T: Sei sorpreso?
C: Sì. Non ho mai visto la scelta in questa ottica. Allora vuol dire che non so rinunciare.
T: È interessante questa visione. Operi rinunce di continuo, ad esempio oggi per essere qui certamente hai rinunciato a guardare la TV in questo momento. Dunque sai rinunciare. A cosa non vuoi rinunciare allora nel tuo lavoro?
C: Al fatto che i colleghi potrebbero vedermi poco disponibile.
T: Dunque per essere sempre disponibile con loro rinunci ad esserlo per te stesso!
C: Sì, è pesante anche perché non mi godo nulla di quello che faccio.
T: Caspita, è un grande prezzo che scegli di pagare per mostrare la tua bontà agli altri. Io sento dispiacere. Tu?
C: Sono incazzato. Sai che faccio? Oggi vado in montagna, voglio arrivare in cima al castello e scattare una foto.
T: Ottima idea. Così facendo a cosa rinunci?
C: A sembrare buono agli occhi dei colleghi finendo il lavoro... Ma sì! Mi piace, oggi voglio aria sul viso.
orizzonti



L’innamoramento è un delirio.

Ho occhi per guardare e paura di vedere.

Di fantasia in fantasia si arriva ai bisogni reali del momento.

Il movimento produce un cambiamento di orizzonti.
immagine



Il sentire che si trasforma in esperienza produce l’immagine.
L’immagine contiene un significato specifico per la persona che la crea.

Il sentire non è mai volontario.
ovvio



L’ovvio si sente. La verità si pensa.

La connessione tra il digitale e l’analogico è come andare in bicicletta: un equilibrio instabile, ovvero sei in equilibrio fin quando non smetti di pedalare.

La psicoterapia è intimità senza legami.
tradimento



Per sempre solo finché dura l’amore.

Il tradimento è tanto di chi lo fa quanto di chi non ha impedito che accadesse.

Non si tradiscono le persone ma i patti fatti.

In coppia ognuno ha un diritto essenziale: amare ed essere amato.
coppia



In coppia non va detto tutto.
Esempio: se sono in giro con un'amica è permesso dire - se vedo un bel ragazzo - : “quanto è bono quello”. Posso fare lo stesso se sono in giro con il fidanzato?

La coppia è un ring fatto di petali di rose: diamo il peggio di noi stessi ma bisogna fare attenzione a non calpestare.

Si perdono le cose non le persone.
mistero



L’amore è un mistero.

Gelosia per le persone.
Invidia per le cose.

L’essere umano è impotente di fronte a 3 cose:
- la morte;
- l’amore;
- le scelte degli altri.

Le uniche certezze dell’essere umano sono la morte e l’incertezza.
le 4 porte del cuore



Ogni stanza ha una caratteristica specifica unica e appartenente esclusivamente a quella stanza.
Pertanto non sono né interscambiabili né comunicanti.
Se entri in una stanza devi chiudere la porta alle tue spalle.
L'apertura di più porte insieme è la nascita di veri e propri intrecci fino ad ottenere dei gran bei disastri.
Una volta sconfinato, riequilibrare il tutto è difficile.
leggenda del cammello



Si narra che il cammello nell’antichità possedeva le corna del cervo. Un giorno il cervo andò dal cammello e gli chiese in prestito le corna promettendo che al calar del sole lì all'orizzonte le avrebbe riportate. Il cammello si fidò e diede le sue belle corna al cervo, il quale le indossò e si avviò. Il cammello restò lì a guardare l’orizzonte.
Il sole calò e del cervo nessuna notizia. Ancora oggi il cammello è lì con lo sguardo verso l’orizzonte
direzione



L’amore ci rende vulnerabili.

La frustrazione può essere sopportata solo se c’è interesse.

Se non lo sai spiegare è perché non lo hai capito veramente.

Prendi la direzione opposta all’abitudine e quasi sempre farai bene.
seduta: felice



Terapeuta e Cliente
T: Come stai?
C: Mhmm, non lo so
T: Se tu fossi un colore, quale colore saresti?
C: Giallo
T: Un giallo chiaro o scuro?
C: Molto forte, carico. Come il sole.
T: Ah! E se questo sole stesse sul tuo corpo dove starebbe?
C: Qui! (toccandosi il petto). Sul cuore.
T: Si muove o è fermo?
C: Pulsa, si muove fa così (muove le mani sul petto)
T: E se questo sole sul cuore avesse un nome che nome avrebbe?
C: Felice
T: Dunque possiamo dire che in questo momento senti felicità?
C: Si sono felice!

Terapeuta e Cliente
T: Come stai?
C: Mhmm, non lo so
T: Se tu fossi un colore, quale colore saresti?
C: Giallo
T: Un giallo chiaro o scuro?
C: Molto forte, carico. Come il sole.
T: Ah! E se questo sole stesse sul tuo corpo dove starebbe?
C: Qui! (toccandosi il petto). Sul cuore.
T: Si muove o è fermo?
C: Pulsa, si muove fa così (muove le mani sul petto)
T: E se questo sole sul cuore avesse un nome che nome avrebbe?
C: Felice
T: Dunque possiamo dire che in questo momento senti felicità?
C: Si sono felice!
vivere



Dell’ovvio mi posso fidare.
Abbandono la certezza per il mistero di sé e dell’altro.
Indago il mio ovvio e lo confronto con il tuo.

+ Parole - Gesti = la nostra cultura.
L’essere umano = essere desiderante.


confondersi



Se non vedi la luce in fondo al tunnel inizialo ad arredare.
La differenza è nel COME.
La differenza è nel COME.
Conoscersi per non confondersi.
Conoscersi per non confondersi.

Il legame affettivo non è biologicamente dato ma si crea nelle relazioni
seduta: San Valentino



Terapeuta e Cliente
C: Cos’hai fatto a San Valentino?
T: Eh, cosa ho fatto... Tu cosa immagini che io abbia fatto?
C: Sei stata con il tuo ragazzo?
T: Eh, un pochino. Sarai mica geloso
Ah, sei geloso come una donna ⇒ (sadismo)

Terapeuta e Cliente
C: Cos’hai fatto a San Valentino?
T: Eh, cosa ho fatto... Tu cosa immagini che io abbia fatto?
C: Sei stata con il tuo ragazzo?
T: Eh, un pochino. Sarai mica geloso
Ah, sei geloso come una donna ⇒ (sadismo)
amicizia



AMICIZIA
Il legame affettivo per eccellenza.
È la forma più libera dell’amore.

EMPATIA
Indosso i panni dell’altro e immagino come ci si sente.

COMPASSIONE
Riconosco il diritto dell’altro di essere così com’è piuttosto come io vorrei che fosse.
EMPATIA e COMPASSIONE
EMPATIA e COMPASSIONE
fondamenti dell’AMICIZIA
fondamenti dell’AMICIZIA
sentimento



SENTIMENTO:
cosa ci voglio fare con quello che sono?
RANCORE
Legame affettivo forte. Se esiste il rancore non si può essere liberi e si pretende che gli altri siano diversi da quello che realmente sono.
RISENTIMENTO
La colpa non è mia ma sempre degli altri.

Un comportamento opposto da adulto se mantenuto è una dipendenza.
adattamento



Saggezza organismica non è perfetta ma produce e aiuta la persona a trovare il suo adattamento nelle condizioni date.
Organismo + ambiente = adattamento
L’emozione è il primo cambiamento nell’organismo verso l’ambiente.
La patologia per un gestalista è il migliore adattamento che la persona ha trovato ma che gli crea sofferenza.
Patologia
adattamento non creativo
Patologia
adattamento non creativo
sensi



In gestalt si sprona il soggetto ad immaginare.
L’immaginazione interessa tutti e 5 i sensi:
- Posso immaginare il gusto del cioccolato che ho mangiato;
- Posso immaginare il tatto di una coperta morbida;
- Posso immaginare l’odore di un profumo di una persona;
- Posso immaginare il suono di un fischio;
- Posso immaginare la visione del mio letto.
ricordo



L’immaginazione può essere unita al ricordo.
Il ricordo viene grazie all’immaginazione.

L’immaginazione evoca un oggetto anche quando questo è assente.

I gestalisti si basano sul linguaggio del corpo.
sbagliare



Siamo un insieme di cose questo vuol dire che siamo composti di “e - e” non di “o - o”.

Il silenzio in terapia è sinonimo di pazienza.

Il compito del terapeuta è offrire alternative, nuovi e diversi punti di vista.

In gestalt: SOLO sbagliando si impara.
consapevolezza



Due bisogni/desideri in contrapposizione trovano un punto di incontro e quindi di soddisfazione. Questo non è sempre possibile e da qui nasce la frustrazione.

La consapevolezza è una caratteristica tipica della mente umana. È un continuum di fluire, è l’insieme delle esperienze che agevola la dinamica tra figura-sfondo.
carattere



Io posso PERCEPIRE la tua emozione, ma SENTO la mia.

Il carattere non è altro che la cristallizzazione di un modo di adattarsi all’ambiente.

Il “lì e allora” è importante solo se si riattualizza nel “qui ed ora”.
oggetto


Il matto NON va in terapia perché l’organismo non reagisce.
Non esiste emozione senza oggetto.
Terapeuta e Cliente
C: Sono felice
T: Bene, cosa ti rende felice?
Noi siamo l’effetto di una relazione.
Il sé è il divenire, è come sto in quel mondo.
autosostegno



Le parole costruiscono mondi interni ed esterni, rendono presente il passato e il futuro.

Bisogno = passività
Desiderio = attività
