Si stima che attualmente in Italia più di 3 milioni di persone siano affette da un disturbo del comportamento alimentare, con una forte prevalenza nel sesso femminile e nella fascia di età adolescenziale.
Gli squilibri della società moderna, insieme a stress, stile di vita, patologie, vissuti psicologici e variabili genetico-familiari, possono rendere il rapporto con il cibo conflittuale e problematico. Il cibo diventa un nemico e sorgono così nuove manifestazioni di svariati disagi psicologici ed esistenziali.
Già dallo scorso secolo si cominciava ad assistere a cambiamenti antropologici, storici, e psico-sociali.
Oltre all'anoressia e alla bulimia, i disordini alimentari più conosciuti, sono in crescita i casi di Binge Eating Disorder (BED) o disturbo da alimentazione incontrollata, così come i casi di ortoressia cioè ossessione per il cibo sano.
Queste due patologie sembrano rappresentare gli estremi patologici dell'attuale società squilibrata.
Il binge eating è definito nel DSM-5 come una patologia caratterizzata da abbuffate ripetute a cui si associa un aumento costante del peso corporeo, senza condotte eliminatorie come vomito indotto o uso di lassativi.
L'abbuffata in sé rappresenta un sintomo di uno stato dissociato in cui la persona affetta non riesce ad avere il controllo della situazione e assume in maniera impulsiva quantità esagerate di cibo, generalmente ricco di zuccheri e grassi, in quanto questi promuovono il senso di gratificazione per via dei circuiti dopaminergici cerebrali che attivano.
Questo comportamento è vissuto come un impulso implacabile in risposta a un disagio interno emotivo e affettivo. Il cibo diventa quindi qualcosa di confortante e consolatorio, e la fame viene confusa con altre emozioni come rabbia, noia o tristezza.
Un altro aspetto della medaglia della paradossale società moderna è l'ortoressia nervosa. Si tratta di un disturbo piuttosto recente, definito per la prima volta nel 1997 dal medico americano S.Bratman come un disordine caratterizzato da un desiderio ossessivo di cibo sano.
L'ortoressia si associa a convinzioni distorte in merito alle caratteristiche nutrizionali dei cibi e alla propria immagine corporea, che sfociano in comportamenti patologici quali restrizioni alimentari, atteggiamenti ossessivi compulsivi e controllo maniacale. Ne consegue una dieta squilibrata, che spesso prevede l'eliminazione di intere categorie di alimenti in nome della propria salute fisica. Oltre a tali conseguenze, la vita sociale e affettiva è intaccata.
Dunque la crescita smisurata di questi disturbi porta ad un evento storico che potrebbe essere definito "pandemia sociale".
Per ottenerei risultati ottimali nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), andrebbero coinvolte diverse figure professionali per promuovere il benessere psicofisico e stabilire interventi psico-educativi idonei. Il fine è correggere abitudini dannose, crearne delle nuove che siano salutari e coerenti con la propria personalità, gestire e prevenire eventuali condizioni patologiche.