Cioè… Mentre il medico studia, il malato muore
La saggezza popolare spesso trova espressione in proverbi che, con poche parole, riescono a condensare concetti complessi e verità profonde.
Un detto napoletano particolarmente significativo è "Mentre ‘o miedeco sturéa, ‘o malato more", che tradotto letteralmente significa "Se il medico studia, il paziente muore".
Questo proverbio può essere un punto di partenza intrigante per esplorare temi di responsabilità, fiducia e autonomia in un contesto psicoterapeutico.
Immaginiamo una seduta di psicoterapia con la signora Anna, una donna di mezza età che soffre di ansia cronica. Durante una sessione, Anna esprime la sua frustrazione per la sensazione di non avere il controllo della propria vita, sentendosi costantemente in balia degli eventi e delle opinioni degli altri. Racconta di come, negli ultimi anni, abbia fatto affidamento su vari terapeuti e medici nella speranza di trovare una soluzione rapida ai suoi problemi, senza però riuscire a migliorare significativamente.
In questa situazione, il terapeuta potrebbe introdurre il detto napoletano "Mentre ‘o miedeco sturéa, ‘o malato more". Dopo aver spiegato il significato del proverbio, il terapeuta potrebbe chiedere ad Anna di riflettere su come questo detto si applica alla sua esperienza personale.
Anna potrebbe iniziare a comprendere che il proverbio sottolinea l'importanza di una partecipazione attiva e responsabile nel proprio percorso di guarigione. Se si aspetta passivamente che siano solo gli altri a trovare le soluzioni, rischia di non ottenere i risultati sperati.
La metafora del medico che studia mentre il paziente muore può farle realizzare che, allo stesso modo, attendere che la guarigione arrivi dall'esterno senza impegnarsi attivamente potrebbe essere inefficace.
Il terapeuta può quindi lavorare con Anna per identificare specifiche aree in cui può prendere un ruolo più attivo. Questo potrebbe includere l'acquisizione di tecniche di gestione dell'ansia, lo sviluppo di abilità di problem solving, o la costruzione di una rete di supporto sociale.
L'obiettivo è aiutare Anna a passare da una posizione di passività a una di protagonismo nel suo processo di guarigione.
Il proverbio napoletano può anche essere utilizzato per esplorare il concetto di responsabilità personale in terapia.
Il terapeuta potrebbe discutere con Anna dell'importanza di un approccio collaborativo, dove entrambi lavorano insieme verso gli obiettivi terapeutici. Questo implica che Anna deve assumere una parte della responsabilità per il suo miglioramento, mettendo in pratica le strategie apprese durante le sedute e riflettendo attivamente sui propri progressi.
Utilizzare un detto come "Mentre ‘o miedeco sturéa, ‘o malato more" in una seduta di psicoterapia non solo arricchisce il dialogo terapeutico con la saggezza della tradizione popolare, ma offre anche un potente strumento per stimolare la riflessione e il cambiamento.
In questo modo, i proverbi possono diventare una risorsa preziosa nel percorso verso la guarigione, offrendo nuovi modi di vedere e affrontare le sfide psicologiche.