GUARDARSI DALL'ESTERNO

     

    guardarsi dall esterno

     

    Sempre più spesso le persone che seguo in un percorso di psicoterapia mi chiedono consiglio su film da vedere e libri da leggere che raccontano della vita quotidiana e quindi dell'incertezza della vita, degli ostacoli che lungo il cammino si incontrano e di "persone normali" che raccontano la loro storia.
    Guardarsi dall'esterno aiuta non solo a sentirsi meno soli in una situazione di sofferenza ma anche a normalizzare una reazione e a non sentirsi "gli unici al mondo" a cui capitano "disgrazie".
    Per questo motivo ho deciso di pubblicare una piccola lista di film e libri che trattano argomenti di vita quotidiana e dunque di ansia e resilienza.

    L'ansia è sempre stata presente nel cinema, la si può trovare in alcuni emozionanti thriller di A. Hitchcock così come in molte commedie hollywoodiane. E non sorprende dal momento che il cinema si ispira alla realtà, la quale ci trasmette grandi quantità d'ansia ogni giorno.

    Safe (1995)
    Il dramma di Todd Haynes, che ha come protagonista Julianne Moore inizia con una vita idilliaca, quella di una casalinga che a quanto pare non ha molte preoccupazioni, ma all'improvviso la storia prende una piega inaspettata perché la protagonista si convince che è attaccata da sostanze inquinanti invisibili. Questo film sull'ansia generalizzata ci permette di capire come le persone con questo disturbo tendono ad applicare interpretazioni negative a fatti apparentemente inoffensivi, e questo aggrava la loro ansia.
    Infatti, è stato dimostrato che quando le persone che soffrono d'ansia imparano a sviluppare un'interpretazione più positiva delle situazioni, la tendenza a preoccuparsi diminuisce e l'ansia si riduce.

    Amelie (2001)
    La piccola Amélie Poulain ha sempre giocato da sola, addirittura disegnava dei volti sulle sue mani che gli servivano come "pupazzi" o strani esseri immaginari che sostituivano la mancanza di amici.
    Il personaggio, che dà il nome al tenero film francese Amélie, convive con la paura manifesta di costruire relazioni con gli altri, con cui si identificheranno le persone che soffrono d'ansia sociale.
    In questo film di Jean-Pierre Jeunet è descritta una giovane introversa e solitaria che diventa una osservatrice minuziosa della gente comune che vive intorno a lei e lavora segretamente per migliorare la loro vita.

    Qualcosa è cambiato (1997)
    Questa commedia romantica diretta da James L. Brooks vede protagonisti il grande Jack Nicholson e Helen Hunt. Nicholson interpreta Melvin Udall, un famoso scrittore di romanzi rosa che vive a New York e soffre di disturbo ossessivo-compulsivo, il che lo rende una persona irascibile per il resto della società, anche se lui ne è orgoglioso.
    Per tutto il film vediamo una costante: la mancanza di affetto. Una vasta gamma di comportamenti ripetitivi, impulsivi e incontrollabili che possono sembrare simpatici ma interferiscono seriamente con la sua vita normale, dal lavarsi le mani con acqua bollente fino a indossare guanti perché gli altri non lo tocchino, tenere tutto perfettamente ordinato, girare la chiave cinque volte o accendere e spegnere le luci più volte.
    Il messaggio finale è molto interessante, perché l'accettazione incondizionata è ciò che sembra "curare" Jack.

    • La scelta di Sophie (1983)
    Diretto da Alan J. Pakula, questo adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo è uno dei film sull'ansia da vedere assolutamente.
    Il personaggio principale, Sofia, interpretato da Meryl Streep, è una sopravvissuta polacca dei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. La protagonista non riesce a liberarsi delle esperienze traumatiche, comprese le decisioni che dovette prendere, che l'hanno portata a mantenere un rapporto di amore/odio con un "biologo" altrettanto instabile, che lei considera il suo "salvatore".
    Sebbene, in una certa misura, sia consapevole dei suoi problemi, il sintomo più importante è l'evitamento: reprime tutti i suoi dolorosi ricordi nel passato per cercare di liberarsi dalla colpa. Quindi, cerca di anestetizzarsi emotivamente con una relazione fisicamente dipendente e masochista con il partner.

    Tutte le manie di Bob (1991)
    Catalogato come uno dei film più divertenti di tutti i tempi, questa produzione diretta da Frank Oz ci mostra anche il disturbo ossessivo-compulsivo. Bill Murray interpreta una persona mentalmente disturbata di nome Bob Wiley, il cui problema più grande è che odia toccare qualsiasi superficie pubblica, 'perché solo Dio sa quanto possa essere sporca'. Alla fine, Bob prende la decisione di cercare aiuto professionale e si rivolge allo psicologo Leo Marvin. Durante il tempo che segue, si osserva come le fobie e le manie del protagonista si scontrano con la professionalità e la freddezza del medico. Il film raggiunge l'apice quando il dottore decide di prendersi una pausa da Murray e va in vacanza. Ma da buon ossessivo-compulsivo, il paziente segue Leo ed entrambi vivranno un'avventura esilarante ed emozionante.

    Tra i libri invece posso citare:

    L'arte di conoscere se stessi di Arthur Schopenhauer

    Il cigno nero di Nassim Nicholas Taleb

    Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry

    Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll

    Calma la scimmia che hai in testa di Don Macpherson

    • La sottile arte di fare quello che c***o ti pare di Mark Manson

    Il potere del cazzeggio. Perché la distrazione ci rende più intelligenti di Srini Pillay

    Meglio essere felici di Zygmunt Bauman

    Gratitudine di Oliver Sacks

    Il coraggio di non piacere. Liberati dal giudizio degli altri e trova l'autentica felicità di Ichiro Kishimi

     

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