La gratitudine può svolgere un ruolo significativo in una seduta di psicoterapia: esprimere gratitudine verso il terapeuta o riflettere sulla propria gratitudine può rafforzare il legame terapeutico e favorire un ambiente di fiducia reciproca.
La gratitudine è un sentimento profondo che arricchisce la vita. Crea legami più forti con gli altri e contribuisce al benessere emotivo.

Respirare le storie di vita è il dono più grande che ricevo quotidianamente. È uno scambio reciproco: si cresce, si scopre, si ride e si piange.

Incontrare le persone nel mio studio è per me responsabilità, ascolto e con-passione. 

In questo anno tante sono state le persone incontrate e tanti i percorsi terminati.

Amo guardarli allontanare da me passo dopo passo,
il mio cuore colmo di orgoglio e fiducia, certa che quella persona continuerà a fiorire e a portare nel mondo la sua storia e i suoi passi.

Leggere ogni mese una vostra testimonianza ha avuto significato di ricarica e gratitudine immensa.

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Secondo credenze occidentali, i gatti hanno sette vite, simbolo di completezza e perfezione.
Secondo credenze di Giuliano, i Sapiens hanno sette veli avanti agli occhi e sette muri avanti ai piedi, simbolo di incertezza e “inagilità”.

Come e perché mi sono rivolto ad una Psicologa | Psicoterapeuta?
Un giorno ti svegli e sai che questa strana cosa che ti opprime è arrivata al limite e non la sopporti più, decidi quindi di rivolgerti a quel professionista… ci sono già un velo e un muro in meno.
Forse ci vorranno mesi o anni prima che la tua psicoterapia finisca, ma ormai ci sei… prosegui tra sofferenze, gioie, periodi bui, trasformazioni, pianti e risate, odio, rancore e il nulla.

Fino ad arrivare a quel giorno:
“Bene XXX, la psicoterapia finisce qui, ma lo psicoterapeuta è per sempre.”
Con questo saluto prendi coscienza che scuci l’ultimo velo e scavalchi l’ultimo muro… muri alti 10 cm e veli spessi 1 mm con cuciture centrali!

La psicoterapia non mi ha cambiato, mi ha aiutato ad essere libero.

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Provavo un profondo senso di colpa a vivere la mia vita.
Ho avuto la leucemia… ma sono guarita.
Perché io sono guarita e gli altri no?
Che diritto ho di vivere più degli altri?

Grazie alla psicoterapia sono riuscita finalmente a sentire il mio valore.

Voglio vivere la mia vita anche per loro.
Voglio sempre ascoltarmi e dare voce ai miei desideri, adesso che finalmente ho imparato come si fa.

Grazie di cuore, Anna!
Sceglierci a vicenda, come paziente e psicoterapeuta, è stata la cosa migliore che potesse capitarmi.

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Quando ho iniziato il mio percorso di terapia… cercavo una pillola magica che facesse scomparire magicamente tutti i miei “problemi”.

Era troppo faticoso per me mettermi a nudo, scoprirmi, lavorare su me stessa.

Mi ha preso per mano e mi ha accompagnata.

Mi sono scoperta, o meglio ri-scoperta.

Il processo di guarigione non è istantaneo.

Ci sarà sempre il sole, basta trovarlo e circondarsi di chi fa brillare i nostri occhi.

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… Le situazioni, le amicizie, gli affetti, abbandoni tutto e, da un giorno all'altro, ti ritrovi chiuso in una stanza e aspetti passivamente che la giornata finisca, solo per poterti mettere a letto, chiudere gli occhi e star bene dormendo, peccato che arrivi al punto che neanche dormire ti dona sollievo, sei sempre stanco e vivi nel silenzio…

Per me la terapia è iniziata così: voglio imparare a vivere.
Con la Dottoressa abbiamo iniziato respirando… una delle mie più grandi paure è ammalarmi…

Vivete, rischiate, provate, sorridete, piangete, siate artefici del vostro destino, non lasciate mai che nessuno vi fermi, che nessuno vi giudichi, solo voi sapete quello che è giusto per il vostro corpo.

Grazie Dottoressa per avermi fatto capire che la mia vita è come un film
Fate di tutto per rendervi felici, per rendere interessante il vostro film, non per gli altri ma per voi stessi.
Se non ci riuscite da soli, la psicoterapia è qualcosa che vi svolterà le giornate e probabilmente anche tutta la vostra vita…
... Parola di uno sconosciuto che vi vuole bene senza conoscervi.

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Il mio primo incontro con la dottoressa Anna De Martino: "Che cosa ti porta qui?".

Ero combattuta, sfinita, era la mia unica speranza quell'incontro, la mia ultima ancora di salvezza.
Era rimasto davvero poco dentro di me che mi volesse far vivere.
Tra me e la vita c'era una battaglia interna continua. Pensavo di non farcela più…

Giorno dopo giorno, momenti difficili dopo altrettanti momenti difficili, sono arrivati la consapevolezza, l'ascolto e l'amore.

…La paura ha smesso di spaventarmi...Ora siamo diventate amiche.

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Era arrivato il momento di cambiare modo di vivere.

Non era un percorso che avrei potuto fare da sola, sapevo di non avere gli strumenti adatti… Avevo bisogno di qualcuno che mi guidasse nel percorso del cambiamento e per puro caso ho trovato il numero della Dottoressa Anna De Martino...

Ho compreso subito che potevo fidarmi e che nel mio percorso avevo trovato un’alleata e una guida... ho sempre potuto esprimere le mie emozioni liberamente e quando le reprimevo sono stata incoraggiata a buttarle fuori.

Oggi, riconosco in me una persona completamente diversa, migliore e più consapevole di sé stessa e delle proprie capacità.

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Ho passato una vita intera a provare a salvare le persone che amavo, ho passato una vita intera a cercare di salvare mia madre da sé stessa sin da bambina.

Ho iniziato ad odiarla a 15 anni… e sono scappata di casa con il primo che ho incontrato.
Sono stata picchiata, abusata, maltrattata mentalmente e fisicamente.

Avevo bisogno che qualcuno mi salvasse, ma non è stato così.
Ennesimi maltrattamenti ed ennesime delusioni.

Riempii il bicchiere insieme ad altre medicine e tentai il suicidio.
Dentro ero rotta, stanca.

 … fino al giorno in cui ho bussato ad una porta ...

Mi sono trovata dentro lo studio della dott.ssa Anna de Martino.
Mi ha accolta con un sorriso che è lo stesso che ricevo ogni giovedì.
Su quella poltrona ho pianto, ho riso ma soprattutto ho capito che “nonostante tutto” devo fare quello che non ho mai fatto: invece di salvare gli altri devo salvare me stessa.

Lei mi ha insegnato ad ascoltarmi, ad amarmi.
Mi ha insegnato che posso essere io la mamma di cui ho bisogno, posso darmi io l'amore che voglio e che nella mia storia invece del principe azzurro, a salvarmi posso essere io.

Fiera di me, fiera di Anna.
Sono certa che insieme ad Anna vincerò la guerra tra quella che ero ieri è quella che sono oggi.

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…Quell'evento traumatico aveva inglobato così tanto la mia attenzione da non rendermi conto, prima di allora, del mio sentirmi invisibile, insicura, arrabbiata, invidiosa.

La mia vita prima della psicoterapia era stata in modalità sopravvivenza, vivevo in funzione degli altri, non sapevo riconoscere i miei bisogni e le mie esigenze…Per la prima volta in vita mia, qualcuno mi ha ascoltato e mi ha visto per quella che ero… Sono seguiti anni di sedute dure e dolorose, ma anche divertenti e, soprattutto, intime.
Un posto sicuro, il mio posto sicuro, in cui non mi sono mai sentita giudicata o sbagliata, bensì vista e ascoltata attivamente.

Seduta dopo seduta, pianto dopo pianto, risata dopo risata, anni dopo anni, da ragazzina insicura a donna di successo…
Mi sono scontrata con tutte le persone che mi circondavano perché ovviamente stavo cambiando e non venivo più "accettata"…

 La mia terapeuta mi ha sempre ribadito "ricordati che quando non hai nessuno che possa aiutarti e ti senti sola, avrai sempre con te la persona più importante della tua vita: tu"…..

Oggi so riconoscere i miei bisogni, so essere autocritica quanto basta e so anche darmi una pacca sulla spalla per complimentarmi dei miei successi.

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… La vita da maggiorenne (o quasi adulta, come preferite) me l'aspettavo completamente diversa; me la immaginavo più " leggera"… l'anno che credevo si sarebbe presentato come il "meno pressante", è l'anno che mi sta soffocando di più..

… Ho sempre represso ciò che provavo, mostrandomi sempre perfetta agli occhi degli altri… Non mi sono mai ascoltata a pieno… tenendomi dentro e mascherando il mio star male…

Iniziare un percorso di psicoterapia ti sbatte in faccia la realtà, quella realtà che non pensavi potesse appartenerti, una realtà che a volte è difficile da accettare, una realtà che cerchi di rifiutare, ingannando te stessa.
Durante le sedute ti chiederai spesso "Ma com'è possibile? Può mai essere vero?"...

... La mia strada è sicuramente ancora molto lunga e in salita, ma sono sicura che una volta arrivata in cima, con la dott. al mio fianco, ci sarà una vista fantastica e riuscirò finalmente a respirare a pieni polmoni "l'aria della mia vita". 

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Mi chiamo Marco, ho 23 anni, e sono una persona innamorata della vita. Fino ad un anno fa, forse è difficile accettarlo, avrei affermato l'esatto contrario….
Ho passato anni a cercare di costruire un castello di idee che mi sembrasse perfetto, in modo da poi seguirlo fedelmente per tutta la vita. Il momento peggiore è stato quando stavo effettivamente per crearlo. La mia mente era finalmente soddisfatta, ma a che prezzo? Sentivo come se potessi avere il mondo in mano, ma non avevo minimamente ancora incontrato me stesso, nudo, naturale, come mi ha voluto l'Universo. Volevo paragonarmi ad un'idea di perfezione. Ma questo comportava rifiutare quello che già ero. E il mio cuore non l'ha presa bene. Per un po' è letteralmente scappato da me, come a dirmi "tieniti le tue idee, io voglio vivere", e pensavo di averlo distrutto per sempre. Ironicamente, continuavo a cercare ragioni per lasciarmi andare…
Grazie alla Dottoressa De Martino, ho capito che se nel mondo esterno forse i miracoli non esistono, in quello interiore sono totalmente possibili, e aspettano solo di essere rivelati dalla giusta consapevolezza… È divertente oggi, da persona innamorata della vita, cercare di descrivere quell'obbrobrio che ero prima, anche se gli voglio bene. Ma spero di trasmettere a chi ne ha bisogno, a chi è incerto, quella chiamata all'indipendenza che ti farà scegliere di iniziare a guardarti dentro, sapendo che per quanto sia spaventoso il tunnel: 1 non puoi evitarlo, 2 alla fine DEVI per forza trovare la luce, quindi fatti coraggio e inizia il prima possibile, se vuoi finire il prima possibile.

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Migliaia di domande…la corsa nel futuro…Ma, qualcuno rimane indietro…IO!
In psicoterapia ho imparato che la comunicazione è fondamentale,
che riuscire a comprendersi, assaporando e ascoltando ogni emozione nel momento in cui affiora, è il solo modo per conoscersi e per non scoppiare. È una sensazione molto piacevole, tra l'altro!

Ho 20 anni, non ho ancora la patente, non studio. Sono "peggiore" di voi?
No, mi sono semplicemente ascoltato, ho messo al primo posto nella scala delle priorità le mie necessità psicologiche e fisiche e ora ho tutta la voglia di ripartire e incominciare a vivere...
... vivere qui-ed- ora!

"E se da solo non riesco? Se mi sento perennemente scoppiare e non so più dove sbattere la testa?"
La testa non sbatterla da nessuna parte, alza il culo e abbraccia la psicoterapia.
Parola di Marti!
Fa bene all'anima e riattiva il cuore, quel muscolo lì solo soletto che viene sempre dimenticato.

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